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Chiao Kuan-hua.

Uomo politico cinese. Orientatosi verso l'ideologia comunista negli anni in cui frequentava la facoltà di Filosofia all'università di Pechino, approfondì le proprie basi culturali e politiche soggiornando a lungo all'estero e studiando in Giappone (1933-35), Francia (1935) e Germania (1935-37). Ritornato in Cina, si stabili a Wuhan, dedicandosi al giornalismo. Nel 1940 cominciò a collaborare con Chou En-lai al quale sarebbe rimasto durevolemente legato. Dopo aver trascorso un periodo a Yenan, fu nominato responsabile dell'agenzia "Nuova Cina" per il Sud del Paese. Instaurata nel 1949 la Repubblica Popolare Cinese, entrò come funzionario al ministero degli Esteri e nel 1950 fece parte della delegazione che intervenne all'ONU sulla questione coreana. Nel 1954 fece parte della delegazione intervenuta alla conferenza di Ginevra su Corea e Indocina e negli anni seguenti accompagnò i massimi dirigenti cinesi nei loro viaggi all'estero, soprattutto nei paesi del Terzo Mondo. Nel 1966 fu nominato viceministro degli Esteri e nel 1969 rappresentò il Governo agli incontri cino-sovietici sulla controversia confinaria. Nell'ottobre 1971 fu nominato capo della delegazione cinese alle Nazioni Unite e nel novembre successivo tenne il discorso che segnò l'ingresso di Pechino all'ONU. Il 15 novembre 1974 venne nominato ministro degli Esteri, in sostituzione di Chi Peng-fei. Nel 1976 sparì dalla scena politica dopo la sconfitta della "banda dei quattro". Imprigionato, venne liberato nel 1996 (Jen Cheng, Kiangsu 1912-2005).